
Quali e quanti grassi mangiare?
In questo articolo (clicca qui) abbiamo già affrontato l’argomento grassi e la loro qualificazione in saturi e insaturi (mono o poli)
Gli alimenti che hanno un’alta percentuale di acidi grassi saturi apportano grassi “cattivi”. Viceversa, gli alimenti ricchi di acidi grassi insaturi, monoinsaturi e polinsaturi, sono una fonte eccellente di grassi “buoni”.
Poiché i grassi hanno un contenuto di calorie quasi doppio rispetto alle proteine e ai carboidrati, i cibi ricchi di grassi vanno consumati con moderazione.
Suggerimento.
La regola generale è questa: i grassi vanno assunti, per quanto possibile, con parsimonia.
Per la padella e le farcitura utilizzate solo olio vegetale.
Mangiate almeno due volte la settimana del pesce cotto a vapore.
I grassi buoni
Molti grassi monoinsaturi sono contenuti nell’olio d’arachidi, nell’olio di colza e nell’olio d’oliva, nonché nell’avocado, nelle arachidi e nel pollame.
Gli acidi grassi polinsaturi sono forniti dall’olio di semi di soia, di girasole, di cardo e di mais. Altre buone fonti sono le noci, i semi e i pesci come lo sgombro, l’aringa, la sardina e il salmone.
I principali acidi grassi polinsaturi si chiamano acido linoleico e acido linolenico.
I grassi cattivi
Si trovano soprattutto nei cibi d’origine animale come il pesce, i wurstel, il formaggio, le uova e il burro.
Ma anche prodotti d’origine vegetale, come il grasso di cocco e il cacao, forniscono acidi grassi saturi e dunque grassi “cattivi”, i quali aumentano il tasso di colesterolo nel sangue.
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